La rete TRASKY è in grado di strutturare logistiche di magazzino ossia l’insieme delle attività organizzative, gestionali e strategiche, che governano i flussi di materiali e delle informazioni sia di origine che di destinazione. Sia per i movimenti in entrata (attività di carico), sia per i movimenti in uscita (attività di scarico).

I movimenti di carico riguardano l’ingresso dei materiali e possono comprendere: beni acquistati, resi, produzioni interne, imballaggi per confezionamento, prodotti ricevuti da terzi o da altri magazzini.

I movimenti di scarico riguardano l’uscita delle merci e possono comprendere: la vendita dei beni, i resi ai fornitori, sostituzioni in garanzia, imballaggi, semilavorati o prodotti finiti per la distribuzione, merci destinate ad altri magazzini. A questi movimenti si aggiungono quelli non ordinari che riguardano: beni da eliminare; cali naturali o tecnici; ammanchi o danneggiamenti; residui o scarti da lavorazione; errori di registrazione; omaggi o cessioni gratuite.

La registrazione delle movimentazioni avviene con la digitazione dei documenti cartacei. Per i beni in entrata: ordine, conferma di acquisto, documento di trasporto (ddt) o fattura accompagnatoria. Per i beni in uscita: la conferma dell’ordine da parte del cliente; il documento di trasporto o fattura accompagnatoria che scorteranno le merci fino a destinazione; il documento che comunica specificatamente la quantità fisica da emettere e le destinazione.

La gestione fisica, informativa ed organizzativa del flusso delle merci deve, generalmente, tenere conto dei seguenti elementi:

aree di ricevimento della merce, la movimentazione e rispedizione (receipt handling and despatch);

aree di stoccaggio: progettate o ideate per facilitare i movimenti di accesso a magazzino per merci in entrata e in uscita;  corsie contigue predisposte, anche per singoli punti vendita, per agevolare il prelievo; la collocazione delle merci compresa la scaffalatura o manuale (side-drop) o con sistemi automatici, anche regolabili in altezza (adjustable pallet racking); l’allocazione dei prodotti con bassa rotazione di magazzino (slow-mover), quelli con indice di rotazione elevato (fast-mover), oppure le unità minime indivisibili di prodotto messo a stock (stock keeping unit); aree di sistema FIFO (first in – first out), primo in entrata primo in uscita, aree picking, di transito e sorting;

aree per i servizi alla merce: dedicate ai materiali e lavorazione del confezionamento di beni e quindi spazi utilizzati per il contenimento, la protezione, la movimentazione e l’avvio a consegna dei prodotti; lavorazione di parti di ricambio (spares parts) ovvero prodotti riparabili o materiali usati per mantenere o aggiustare macchinari e strumenti;

codici: attribuzione di codici (a barre) di lettura dei prodotti, di un componente o subassieme della gamma totale dei prodotti considerati; possono inserirsi codici parente quando il prodotto è assiemato in una lista e pertanto tutti i codici inferiori di livello ne sono componenti;  oppure semplicemente il part number con il quale si identifica univocamente allocata;

etichettatura: ogni prodotto deve essere etichettato a meno che non lo sia già. Di conseguenza, il prodotto dovrà essere codificato nel gestionale e abbinato ad un numero-articolo;

tempi e fabbisogni: prodotti che hanno un termine di conservazione, oppure quei prodotti che per categoria e per destinazione hanno flussi diversificati. Possono essere presenti scorte che, a scadenza, devono soddisfare fabbisogni produttivi o commerciali;

sistema gestionale: struttura composta da unità hardware e dai relativi software che sovrintendono all’operatività dell’impianto di magazzino o di più impianti fra loro coordinati. Il database relazionale deve consentire l’elaborazione di un archivio con informazioni facilmente reperibili.

tasso di rotazione: parametro che misura la mobilità delle merci immagazzinate. Per rotazione intendiamo il tempo occorrente a consumare tutta una partita di merce e immagazzinarla di nuovo. Per esempio il rapporto calcolato per ogni articolo, tra lo spazio dedicato nell’area picking e la frequenza del prelievo (cube per order index). Infatti, come da campionatura (schedule), occorre suddividere le referenze, e quindi le potenzialità ricettive delle aree, in funzione del loro indice di rotazione.